Algarve Spa Week: le 3 migliori destinazioni

Due settimane già trascorse dall’inizio della primavera, altrettante ne mancano al weekend di Pasqua e il pensiero corre già all’estate, alle interminabili ore al sole e… oddio, la prova bikini!!!

PraiaDaMarinha©LuísDaCruz

Niente paura, c’è un modo per anticipare la rémise en forme assieme a un anticipo di mare: anche se tecnicamente affaccia sull’Oceano Atlantico, la regione più a sud del Portogallo – conosciuta come Algarve – regala tutto il tepore delle terre del nostro Sud (complice la vicinanza all’Africa!) e atmosfera mediterranea fatta di villaggi bianchi, campi di mandorle e di arance a pochi metri da un mare da favola (sopra: Praia da Marinha, Lagoa © ATA/Luís da Cruz) .
In più, da questo fine settimana fino al 14 aprile si può approfittare dell’Algarve Spa Week per farsi belle nelle Spa a 5 stelle, scegliendo trattamenti eccezionalmente scontati al 50% (cliccare qui per vedere l’offerta completa)

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Oltre a sessioni di massaggi, scrub e avvolgimenti in cataplasmi tonificanti, i dintorni degli hotel offrono l’ambiente ideale per continuare a mantenersi attive – in coerenza con il tema dell’edizione 2019 dell’Algarve Spa Week, Be Active & Be Well – con percorsi di trekking sulle falesie, partite di golf o lunghe biciclettate in riva al mare. Queste, in particolare, sono le attività che suggerisco per completare il programma di qualche giorno di benessere nelle Spa dei miei 3 hotel preferiti, tra gli 11 che partecipano all’iniziativa.

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Ricordando che se non fate in tempo a improvvisare un viaggio nelle date di aprile, l’Algarve Spa Week riprende dal 5 al 13 ottobre 2019, negli ultimi giorni della stagione calda locale.

Ecco, allora, la mia personale TOP 3 per esser più belle e più attive in Algarve:

NUMERO 1
Anantara Vilamoura Algarve Resort Spa

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Perché:
lo stile orientale degli Anantara resort si riflette nella Spa di dimensioni intime, di questo grande hotel. Sono stata conquistata dall’atmosfera intrigante e raffinata sia della zona umida (saune e piscina) sia delle cabine trattamento, con dettagli di templi e legni intagliati in stile esotico (nelle 3 foto sopra: la prima courtesy Anantara; la 2 e 3 © Gustavo Abreu). Non a caso, poiché questo è uno dei rari cinque stelle in Portogallo a offrire veri trattamenti Ayurveda, con tanto di arredi e accessori importati direttamente da New Delhi.  (Cliccare qui per visitare la Spa e prenotare)

Offerta consigliata: un’ora e un quarto di massaggio energizzante con allungamento (metà prezzo: 75 €), per una sferzata d’energia primaverile.

Anantara Vilamoura_Golf View

Attività complementare
: una partita a golf nel famoso Victoria course, disegnato dal campione Arnold Palmer (nella foto qui sopra, courtesy Anantara).

NUMERO 2
Tivoli Carvoeiro Algarve Resort Spa

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Perché: incastonato tra le falesie della costa di Lagoa e dolci colline di vigneti, campi di ulivi e coltivazioni di agrumi, questo resort è un gioiello dell’ospitalità come pure la sua Spa. Mentre ci si fa belle si assorbe tutto il meglio dell’atmosfera locale: caraffe e aromatizzatori in ceramica tradizionale portoghese, un grande ulivo nel patio interno (nella foto sopra, © Gustavo Abreu) e tanti trattamenti con alghe del vicino oceano.
(Cliccare qui per visitare la Spa e prenotare)

Offerta consigliata: per puntare alla prova bikini, immancabile l’esfoliazione corpo alle alghe e zucchero (metà prezzo: 35€ per 45 minuti) da abbinare a un’ora di trattamento viso bio con prodotti Voya, interamente a base naturale con oli essenziali ed estratti di alga marina (metà prezzo: 42,50€).

Attività complementare: trekking di circa 6km (12km andata e ritorno) sulle vicine falesie colorate nei toni dell’ocra e del grigio, a strapiombo sull’oceano. Il sentiero è conosciuto come Sete Vales Suspensos ed è un angolo di Portogallo da non mancare, visto che persino l’associazione European Best Destinations lo considera il miglior cammino d’Europa.

NUMERO 3
Tivoli Marina Vilamoura Algarve Resort Spa

Tivoli Marina Spa

Perché
:
eccellente in qualità, atmosfera zen, clientela Vip, abbondanza di spazio, nel cuore del glamour algarvio che é Vilamoura. Questa Spa (nella foto sopra: un salottino relax, © Cristina Borges) è un vero tempio del benessere a lato della famosa marina internazionale, che ogni estate attrae calciatori, artisti e personalità di spicco. (Cliccare qui per visitare la Spa e prenotare)

Offerta consigliata: il fango corporale caldo con spezie (metà prezzo: 47,50 €, durata di un’ora) sazia i sensi per non cedere alla golosa offerta gastronomica dei ristoranti all’interno del resort e al menu del Puro Beach, versione chic & design del chiosco di spiaggia (nella foto sotto, © Gustavo Abreu), affiliato all’hotel. A proposito, nel menu del beach restaurant è disponibile un’interessante insalata superfood con chia e avocado che (forse!?!) non vi farà rimpiangere i calamari fritti del tavolo a fianco 🙂

Attività complementare: le biciclette bianche, a noleggio in vari punti di Vilamoura, permettono di fare lunghe passeggiate a due ruote lungo l’ottima pista ciclabile della località, tra dune di sabbia, viali di palme e cipressi e sconfinati campi da golf.

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Maria Bonita, que saudade…

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Faccio ordine tra le scartoffie accumulate (una pratica zen già di per sè!) e mi capita in mano il foglio dei risultati del mio soggiorno alla Spa Maria Bonita, risalente a 2 anni fa precisi: nel giro di 3 giorni avevo perso quasi 2kg, migliorato il giro vita di 1cm e assottigliato i fianchi di un altro paio di cm… Le misure, oggi, sono quasi le stesse di allora e il peso si è mantenuto stabile.
Posso dire con una certa sicurezza che questo è avvenuto grazie al “metodo Maria Bonita”, un mix vario di watsu in piscina, massaggi, camminate nella natura, zuppe fumanti a cena, pranzi a base di germogli e alimenti quasi sempre crudi, e soprattutto le officine di “succo della luce” al sorgere del sole.
insalataGià, a casa nemmeno mi avrebbe sfiorato l’idea di alzarmi all’alba per andare a cogliere le foglie più verdi dell’orto, lavarle, mescolarle a fettine di mela con un pezzettino di zenzero, frullare il tutto e filtrarlo attraverso un velo finissimo che lascia passare solo il fantomatico Suco da Luz (ovvero il succo della luce)!
Eppure ho imparato che solo cosí si ottiene un concentrato puro di clorofilla, come spiegava il “succologo” – un personaggio informalmente conosciuto come Zé Vivo per la sua fissazione con i vegetali appena colti e, quindi, ancora “vivi” – dal potere depurante e rigenerante. Una specie di sangue vegetale ricco di enzimi, insomma, che ancora oggi cerco di bere il più spesso possibile, meglio se la mattina a diguno. L’unica differenza è che lo trovo già bell’e pronto in uno stand del mercato coperto del Cobal di Humaità, a Rio de Janeiro, oppure nei Juice Bar sparsi per il mondo 😉

La Spa è parte integrante di un hotel che funziona come clinica di benessere da quasi vent’anni, una magnifica struttura di poche camere rustic-chic affacciate sul panorama che vedete nella foto d’apertura (scattata dal mio terrazzino), nella vallata più protetta di Nova Friburgo. Per chi conosce poco i dintorni di Rio: questa zona fa parte della Serra dos Orgaõs, un’area di montagna dove la temperatura di notte può abbassarsi fino a 10° C ma è proprio per questo che l’aria si mantiene pura e i terreni circostanti sono tra i più fertili dello stato (non a caso un nuovo gruppo di agricoltori e apicultori biologici si è stabilito proprio qui, dove fino a poco tempo fa c’erano solo le seconde case della borghesia carioca e le piccole favelas dei loro collaboratori domestici).
MBonita_finestreSarà quell’atmosfera di pace che ispira voglia di trattarsi bene, sarà l’imbattibile metodo insegnato (che, pare, sia una riformulazione del cosiddetto Igienismo americano), tra le tante Spa visitate in vita mia Maria Bonita mi ha lasciato veramente qualcosa in più e, parlandone, mi è venuta una voglia matta di tornare in quella valle incantata per scoprire le novità che, magari, avranno inaugurato nel frattempo…

Per info: consultare il sito Maria Bonita Spa.

Dolce sapore di sale

salineC’è una terra dove il sale, un tempo, valeva oro. Siamo a Castro Marim, un delizioso borgo medievale sulla riva del fiume Guadiana, affacciato al confine con la Spagna.
Ancora oggi le sue saline (foto sopra, © Odiana) sono un patrimonio ambientale inestimabile e il valore del sale marino che si estrae da queste parti sta tornando a essere valorizzato.

fluttuazOltre alle visite guidate che portano a scoprire e sperimentare l’attività di “salineiro”, o estrattore artigianale di sale, l’iniziativa più interessante – alla quale io e Gustavo non abbiamo saputo resistere! – è la Spa Mãe d’Agua, dove si può sperimentare la fluttuazione nelle acque ad alta concentrazione salina (foto sopra, © Gustavo Abreu) e una sessione di fanghi arricchiti di sali minerali, al margine delle stesse saline che producono uno dei migliori flor de sal al mondo. Grazie all’associazione Odiana abbiamo potuto abbinare la visita culturale al momento benessere in una sola volta.

Inutile dire che si consiglia la visita a inizio giornata o a fine pomeriggio, quando il sole concede una tregua e la brezza che arriva dall’oceano, non lontano, arriva fino a Castro Marim. Con il valore aggiunto del tramonto dietro il bellissimo borgo medievale, che fa da scenografia all’orizzonte della Spa.

sale_fanghiIl primo passo è cospargersi di olio essenziale di argan mescolato a sale marino, per fare un leggero scrub in tutto il corpo, ad eccezione di decolléte e viso, dove invece occorre proteggersi con una buona dose di fango minerale (foto sopra, © Odiana).
Secondo passo: immergersi nelle acque ad altissima salinità delle due vasche dedicate al trattamento e accorgersi che il corpo fluttua in superficie senza sforzo, grazie alla densità dell’acqua! Sentire quasi annullata la gravità e lasciarsi andare alla dimensione liquida richiede una certa dose di tempo e concentrazione, ma é solo così che si ottengono  i risultati migliori: serenità, relax e, chissà, anche qualche ispirazione inaspettata…

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Terzo passo: cospargere il corpo intero di fango minerale (come nella nostra foto, sotto!) e lasciarlo asciugare a bordo piscina, ammirando il ponte sul fiume Guadiana da un lato e le mura medievali di Castro Marim dall’altro. Quando lo strato di fango nero ha raggiunto l’essiccazione ideale, dopo circa 30 minuti, è ora di fare una doccia di acqua dolce e testare gli effetti miracolosi sulla propria pelle: nutrita di tutti gli oligoelementi necessari e depurata da qualsiasi imperfezione.

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Ah, quant’è dolce fluttuare in questo “mare”!

Associação Odiana
Rua 25 de Abril nº 1, Apt. 21
Castro Marim

Spa Mãe d’Agua, Salina da Barquinha, Castro Marim.
Ingresso: 6€ per il bagno salino, 6€ per il trattamento fanghi.

Snack bar e rivendita di prodotti salini, lockers gratuiti.
Lounge solarium a disposizione per gli ospiti (foto sopra, © Gustavo Abreu)

Rio: estilo, tendências, comportamento

 

É e non é un negozio.
É e non é una galleria d’arte.
É e non é uno studio di consulenza.
É e non é una redazione.
É e non é rappresentativo solamente di Rio de Janeiro.
Certo, si tratta di Rio etc!

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Ovvero il segreto più fresco del panorama carioca per chi si interessa alle novità di stile, tendenze e comportamento (le cui iniziali formano, in portoghese, l’acronimo etc!) a Rio & dintorni allargati, coprendo più o meno tutto il Brasile.

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Il negozio, aperto da poco in un angolo defilato del quartiere di Humaità, è una vetrina per stilisti in rapida ascesa, designer di accessori moda & casa nonché artisti in stile street. Impossibile non notare lo stile fortemente casual e tropicale delle calzature Insecta , degli abiti Wasabi , dei costumi AroSwimwear e dei gioielli Ripa.

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La selezione, impeccabile, è frutto dei 10 anni di lavoro dell’equipe di Rio etc, fondata dalla consulente di moda Renata Abranchs e dal giornalista Tiago Petrik nel 2007 per mostrare lo stile di vita carioca attraverso un sito e, successivamente, libri e riviste tutti concentrati sull’estetica più contemporanea di Rio, non solo nel settore moda ma anche nella gastronomia, nella musica, nel design… A lato dell’attività di consulenza di moda e comunicazione, che era già parte dell’attività di Renata e che tuttora fa parte dei servizi offerti dalla società.

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Vari gli eventi che movimentano lo spazio e la clientela del concept store (dovremmo chiamarlo così?!), i quali permettono di conoscere gli stessi creativi presenti al lancio delle loro collezioni.

Non mi sono lasciata sfuggire l’ultimo appuntamento e, in compagnia della mia amica Thati, ho apprezzato i gioielli in resina e materiali alternativi di Erika nonché le borse Catarina Mina, fatte a mano nel Ceará.
Scopriteli anche voi nei 2 video di chiusura!

Info Rio etc
Indirizzo: Largo dos Leões 81C – Humaitá – Rio de Janeiro
Tel: +55 21 3040 6710
Sito: http://www.rioetc.com.br
Insta: rioetc_a_loja

Foto © Rio etc
Video © Lisa Molinari

 

 

CdC: benessere mediterraneo, anzi algarvío

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Companhia das Culturas (CdC) é uno dei segreti più noti tra gli intenditori del viver bene in Portogallo. Si tratta di un indirizzo di ospitalità che va ben oltre il tipico bed&breakfast o agriturismo di lusso, baciato dal sole per gran parte dell’anno e rinfrescato dalla brezza marina in una porzione di campagna prossima alla fermata ferroviaria di Castro Marim, provincia di Faro, regione Algarve – ovvero l’estremo sud lusitano.

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Innanzitutto, le vibrazioni del luogo rivelano l’affetto con cui ogni dettaglio é stato concepito: il proprietario Francisco passava qui le sue vacanze estive, quando ancora funzionava la fattoria della nonna. Trascorsi gli anni, girato il mondo e tornato con la moglie Tina, appassionata per il vintage, Francisco ha deciso di recuperare questo spazio dall’abbandono e allargare l’ospitalità al di là dei membri di famiglia.

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A mia volta privilegiata per l’invito a trascorrervi un paio di giorni insieme a Gustavo, mi lascio rapire dalla bellezza della campagna algarvía ancora prima di metter piede alla Companhia das Culturas: prati deserti, un carretto trainato a cavallo che attraversa il passaggio a livello, e poi una chiesetta all’imbocco del viale di ulivi e fichi d’india che porta all’ingresso della nostra destinazione.

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Tranquillità e discrezione sono sovrane da queste parti e un semplice muretto cela gli spazi altamente rural-chic di CdC, dove rigenerarsi in pieno stile mediterraneo.
Appena entrata, impossibile non farmi tentare dalle acque salinizzate della piscina, che fa da trait d’union tra l’antico frantoio arredato in stile post-industriale e l’ex magazzino d’olio.

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Nel primo edificio, trasformato in confortevole bar-biblioteca, mi prometto di rifocillare la mente tra libri e pubblicazioni iperinteressanti, a disposizione degli ospiti; il secondo è un locale eventi e palestra noto come Cork Box, dato che il pavimento e le pareti sono interamente ricoperti da uno strato di morbido sughero, ammortizzante e isolante (da rumori, sbalzi di temperatura e attriti di qualunque genere). Rimpiango di non avere più tempo a disposizione per prenotare questo spazio unico e provare a danzare leggera, o allungarmi in interminabili sessioni di Pilates, o ancora estendere le mie onde cerebrali fino a dove la meditazione consente…

img_1945.jpgAl momento del check-in mi sento una piccola Alice, che varca le porte di un labirinto di pareti bianche e celesti fino ad arrivare a un piccolo ma confortevole rifugio dove – miracoli del design! – non manca proprio nulla, nemmeno una piccola coppia di rospi in ceramica (firmati Bordallo Pinheiro) che mi osserva mentre schiaccio un pisolino tra lenzuola morbidissime e immacolate.

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In realtà il luogo d’elezione per poltrire, diventando più bella, sarà l’hammam ricavato in un altro edificio della ex fattoria, che ora rende omaggio in parte alla cultura orientale, con la gran cupola dei bagni turchi, in parte alla cultura sudamericana, con un favoloso giardino di alberi di banano, papaya e pitanga. Questi sono costantemente irrigati dall’acqua ricondensata dopo il percorso a vapore nelle celle di marmo create al primo piano della struttura, un antro di relax con dietologi e terapeuti a disposizione – su richiesta – per l’elaborazione di una dieta su misura e per massaggi agli oli essenziali della flora mediterranea (confezionati poco distante da qui, nella fabbrica Pharmaplant di Alcoutim).

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Dopo essermi lasciata avvolgere da una nuvola profumata di cisto, lavanda, rosmarino, timo, perpetua e fico d’india (o piuttosto un mix a mia scelta tra questi oli, nell’aromaterapia), non c’è nulla di meglio – a mio parere – della bella passeggiata di un chilometro circa per arrivare a piedi fino alla costa di Praia Verde, a picco sul mare. Grida di gabbiani e folate di vento completano la terapia sensoriale con i suoni più emozionanti che la natura locale possa offrire, dopo il percorso tra oleandri e pini marittimi che profumano l’aria di buono titillando le papille olfattive…

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Quanto alla dieta personalizzata, all’ora di cena ho preferito fare di testa mia e scegliere liberamente dal menu del ristorante Tal Qual, dove si spiluccano tapas golose in stile ispano-portoghese preparate dallo chef di CdC: impossibile sbagliare, perché tutto é sano, prodotto nei dintorni e preparato nella maniera più genuina possibile, oltre ad arrivare nel piatto in porzioni giuste per non esagerare!

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La scoperta inaspettata é stata una chicca preziosa della gastronomia algarvía: la muxama, una sorta di prosciutto crudo di tonno ottenuto dal processo di essiccazione e salatura delle parti più pregiate del pesce, che così si conserva in maniera naturale. Di rigore servirlo a fette sottilissime, che si possono accompagnare con il classico pomodoro e origano o, secondo la proposta intrigante dello chef, con mandorle affumicate.

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Altre sorprese del menù: crostini farciti con paté affumicato di baccalà, fagioli bianchi con sgombri al prezzemolo e cipolla, degustazioni di olio d’oliva biologico della fazenda Monterosa. E poi un trionfo di sapori della vicina penisola iberica: gaspacho, affettati e formaggi… Deliziosi anche i vini, per affondare dolcemente nei sogni e svegliarmi con una prima colazione altrettanto sorprendente, dove spicca la frutta cresciuta nei terreni di CdC, le uova del vicino (!), le torte caserecce, i succhi naturali, pane fresco, affettati locali e formaggetti di capra, da condire con olio d’oliva extra-mediterraneo e il sale marino ricavato nelle famose saline di Castro Marim… E via, a tutta energia!

Foto
(1-10) © Gustavo Abreu
e (11) © Companhia das Culturas

Contatti e prenotazioni:
www.companhiadasculturas.com
www.facebook.com/companhiadasculturas/

 

 

Porto a 2 ruote in 5 percorsi/ Pt.1

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Chi conosce Porto dalle foto-cartolina in circolazione può pensare che la città, a strapiombo sul fiume Douro, sia impossibile da visitare in bici. Io sostengo il contrario. Anzi, sulle 2 ruote si possono raggiungere più velocemente molti angoli nascosti e dribblare la folla nei punti più congestionati del centro.

Ovviamente un minimo di allenamento é indispensabile, ma le distanze non sono mai immense e l’energia che si brucia in qualche salita si recupera in un’eventuale pausa dal fornaio o, meglio ancora, in discesa col vento tra i capelli!

  1. Il centro classico
    Durata: 1 giorno completo, con parti opzionali

    IMG_0960Mood del percorso: placate l’impazienza, sarete costantemente circondati da pedoni.  Approfittatene per buttare il naso all’insù e ammirare i monumenti e le casette che han fatto Porto famosa, oltre a far pausa nei negozi più caratteristici come A vida Portuguesa (nella foto accanto, il terrazzino del negozio con vista sulla Torre dos Clerigos) o la Livraria Lello, dove é stata filmata una scena di Harry Potter.
    Partenza: Nei pressi del metro Carolina Michaelis, potete valutare l’acquisto di una bici usata o negoziare l’affitto da Sub 954

    Da qui, s’imbocca con un breve zig-zag la rua da Cedofeita, una delle più rappresentative della gentrification avvenuta a Porto negli ultimi anni.
    Si arriva in Piazza Carlos Alberto, un delizioso triangolo di edifici storici che il sabato si popola di bancarelle d’artigianato artistico, e che tutti i giorni offre deliziosi croissant sfornati dalle varie pastelarias dei dintorni.
    Preparate gli occhi al tripudio di azulejos della Chiesa delle Carmelitas, per imboccare l’omonima via e ritrovarvi ai piedi della Torre dos Clerigos. Da qui si può girovagare un pochino con la bici alla mano e visitare il giardino appena ristrutturato di fianco alla torre, senza mancare una capatina ai negozi menzionati sopra, prima di tornare in sella e dirigersi alla Stazione di São Bento (con la sala d’ingresso interamente ricoperta di azulejos) gettando un’occhiata fugace all’enorme Avenida dos Aliados, per proseguire fino alla via pedonale di Santa Caterina, fare un nuovo pieno visivo di piastrelle azzurrate all’altezza dell’omonima chiesa, e imboccare una delle laterali che portano al famoso mercato coperto del Bolhão. Più che i negozi al suo interno, meritano le drogherie e sul suo perimetro esterno, zeppe delle famose conserve di pesce portoghesi.

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    Ma é il momento di testare i freni e sfruttare la discesa che torna verso São Bento e da qui, con molta cautela, infilare le stradine che scendono ulteriormente alla Cattedrale di e giù fino alle casette della Ribeira. I più ginnici potranno abbracciare l’idea di fare qualche tratto a gradini con la bici in spalla, gli altri dovranno aver la pazienza di cercare i vicoli più adatti al passaggio di veicoli a ruota. In ogni caso lo spettacolo del lungo-Douro, con le cantine di vino Porto dall’altra parte del fiume e il Ponte Luis I – il famoso ponte in stile Eiffel sopra il quale passa il metro – sono tutti a portata di… vista. Niente di meglio per terminare la giornata osservando il tramonto da qui.

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    Opzionale: gli instancabili possono risalire la Ribeira in direzione Parco della Cordoaria facendo una larga ansa in riva al fiume e cercare il punto panoramico della Calçada Virtudes. Si tratta di una risalita impegnativa, ma l’altezza regala emozioni in abbondanza, e uno scorcio del Douro che già curva verso la foce, nel quartiere di Foz, arrossato dalla luce magica del por-do-sol portuense.
    (Foto © Lisa Molinari/ Gustavo Abreu)

    A seguire:

  2. A pelo d’acqua, da Foz a Matosinhos
  3. Cultura e dintorni
  4. Vila Nova de Gaia
  5. Gita sull’Atlantico

Ospiti nella casa dei sogni

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The Farmhouse of the Palms é uno di quei luoghi magici, dove si potrebbe passare un giorno o un mese senza darsi conto dello scorrere del tempo, non fosse per il passaggio delle nuvole in cielo e il maturare della frutta tra foglie che ingialliscono gradualmente.

Visitare questo bed&breakfast all’inizio dell’autunno é altamente indicato, perché solo in questo periodo dell’anno aromi, colori, sapori e silenzi creano una sinfonia perfetta per immergersi un angolo quasi segreto dell’Algarve, nel sud del Portogallo, chiamato São Brás de Alportel.

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La vista dal terrazzo principale (con piscina in mosaico nero, nella foto sopra) dà sul centro del paese, abitato fin dall’epoca medievale, e sui rilievi boscosi che passano dalla zona collinare del barrocal a quella più montuosa della serra.

Le palme all’ingresso, che danno il nome alla Farmhouse, si fondono armoniosamente con le viti, attorcigliate alla pergola della casa principale (nella foto d’apertura, in alto), e con gli alberi di carruba, sotto i quali si fa colazione. TFH_blog1
I melograni (a lato) tra i vialetti principali sono carichi di frutti così maturi da sembrar scoppiare come palloncini rossi e le more sono pronte da spiluccare oltre il muretto di un salottino all’aria aperta (nella galleria, sotto).
Gli aromi di natura continuano all’interno dei locali, dove i padroni di casa Frank e Veronique disseminano deliziosi vasetti con fiori d’aglio e di gelsomino, o ancora rametti di lavanda e rosmarino in bocciolo. Dall’antico forno, grande come un intero sofà, non esce più la fragranza del pane che nell’antica fazenda si cucinava in casa, ma in compenso la mattina, all’ora di colazione, l’olfatto pregusta la dolcezza dei famosi pastel de nata portoghesi, serviti assieme a golosi pancake da farcire con frutta, formaggi delle migliori selezioni europee e ancora smoothies, té e caffé a volontà…

Le querce, che con le loro foglie tingono di rosso e giallo il paesaggio autunnale, forniscono anche il legno dei tavoli costruiti su misura da artigiani locali. Non sono gli unici elementi d’arredo che fanno parte del territorio circostante: la pietra, tagliata e smussata a regola d’arte, incornicia le finestre secondo lo stile architettonico chiamato manuelino; la terra argillosa del vicino borgo di Santa Caterina, dopo un processo di trasformazione totalmente artigianale, sigilla tutti i pavimenti con un bel colore ocra.

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Gli oggetti sparsi per le spaziosissime stanze private (tutte dalle dimensioni di una suite presidenziale! nella foto sotto, quella dove siamo stati ospitati) e comuni sono pochi, ma scelti con cura e poesia – un cappello di paglia qui, una maschera di terracotta lá – giusto per contrastare o completare la palette di colori naturali, dominanti nell’antica fazenda ottocentesca: bianco, ocra e grigio.

TFH_blog6Con una concessione all’arte figurativa, ovvero i quadri appesi nei corridoi, con foto d’epoca di Artur Pastor. L’occhio attento di questo artista d’inizio Novecento ritrae la vita rurale di un Algarve antico, dalla genuinità unica e irripetibile, che ancora sopravvive in alcuni angoli di campagna non troppo lontani dalla Farmhouse of the Palms. Ed é a sua volta segno del profondo rispetto di Frank e Veronique per questa terra, dove hanno scelto di costruire il loro sogno di una vita più vicina alle cose belle, semplici e pure.

Tutte le foto © Gustavo Abreu

CONTATTI
Sito web: www.farmhouseofthepalms.pt
Indirizzo: Farmhouse of The Palms,
Frank & Veronique Persyn

Cerro do Botelho, CxP 508
8150-027 São Brás de Alportel
GPS: 37°08’31.4″N 7°54’48.1″W
Email: info@farmhouseofthepalms.pt
Tel.: +351 964 478 157